Cos'è la scolastica?

La scolastica è un metodo di pensiero critico e di apprendimento che ha dominato l'insegnamento nelle università medievali europee dal XII al XVI secolo.

Al cuore della scolastica vi era un tentativo di armonizzare la fede cristiana con la ragione filosofica, in particolare con la filosofia di Aristotele. La scolastica si concentrava sull'utilizzo della logica e del ragionamento deduttivo per comprendere e difendere la dottrina cristiana.

Caratteristiche principali della scolastica:

  • Autorità: Rilevanza di figure e testi autorevoli, come la Bibbia, i Padri della Chiesa (es. Sant'Agostino), e gli scritti di Aristotele.
  • Dialettica: Approccio alla conoscenza basato sul dibattito e sulla discussione di argomenti contrapposti (tesi e antitesi) per arrivare a una sintesi.
  • Razionalismo: Utilizzo della ragione e della logica per analizzare e comprendere i principi religiosi e filosofici.
  • Formalismo: Attenzione alla precisione terminologica e alla rigorosa struttura argomentativa.

Fasi principali della scolastica:

  • Alta Scolastica (XII-XIII secolo): Fioritura del movimento, con figure come San Tommaso d'Aquino, che cercò di sintetizzare la filosofia aristotelica con la teologia cristiana.
  • Tarda Scolastica (XIV-XVI secolo): Critiche interne e declino dell'influenza, con l'emergere di nuove correnti filosofiche e scientifiche.

Figure chiave:

  • Anselmo d'Aosta: considerato uno dei padri fondatori della scolastica.
  • Pietro Abelardo: noto per il suo metodo dialettico Sic et Non.
  • Alberto Magno: maestro di Tommaso d'Aquino e importante commentatore di Aristotele.
  • Giovanni Duns Scoto: filosofo e teologo francescano, critico nei confronti del pensiero tomistico.

Influenza e Critiche:

La scolastica ebbe un'enorme influenza sullo sviluppo del pensiero occidentale, contribuendo alla nascita delle università e allo sviluppo di una metodologia rigorosa di indagine intellettuale. Tuttavia, fu anche criticata per il suo eccessivo formalismo, per la sua dipendenza dall'autorità e per la sua presunta difficoltà a confrontarsi con il mondo reale. L'avvento dell'umanesimo e della scienza moderna segnarono il declino della scolastica come metodo dominante di pensiero.